Articolo pubblicato sul sito ANSA.IT
Dopo la brusca frenata conseguente all’emergenza epidemiologica, il settore delle compravendite immobiliari sta evidenziando interessanti segnali di ripresa.
“L’operatività delle Agenzie Immobiliari è ripresa a buon ritmo, le telefonate sono in aumento ed il numero di clienti è decisamente superiore alle aspettative post lockdown” afferma Bruno Vettore, Executive Manager ed esperto del settore.
Dopo la riapertura si sono concluse diverse compravendite, anche attraverso l’erogazione di mutui per acquisto. Infatti gli Istituti Bancari stanno sostenendo il mercato con politiche e modalità che favoriscono l’accesso al credito e con tassi di interesse estremamente ridotti e convenienti.
Secondo i recenti rilevamenti dell’ABI il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di immobili destinati a residenza è pari all’ 1.26%, quindi estremamente attrattivo e, sembra, non destinato a crescere sul breve-medio termine.
“Ma è decisamente troppo presto per ritenere che il mercato abbia un trend crescente e duraturo, sono ancora troppe le incertezze economiche e politiche, senza dimenticare che la guerra contro la pandemia non è certamente ancora vinta. E’ per questo che sarebbe il momento giusto per dare un ulteriore impulso attraverso interventi sull’imposizione fiscale afferente la compravendita. Ad esempio la riduzione, anche solo per 12/18 mesi, per chi acquista la Prima Casa, dell’imposta di registro ad oggi al 2% e dell’IVA al 4%, del valore in atto, sarebbero misure di rilievo e porterebbero un forte incremento del numero di compravendite” dichiara Vettore.
Come è noto l’acquisto della casa comporta il versamento di alcune imposte che ad oggi, per effetto degli articoli 10 del Dlgs 23/2011 e 26 del Dl 104/2013 hanno determinato dal 1 gennaio 2014 un regime fiscale che consente di pagare le imposte in misura inferiore. Visto la situazione di particolare drammaticità di questi ultimi mesi, risulterebbe fondamentale una ulteriore, seppur temporanea, agevolazione.
“Una misura di questo genere avrebbe un effetto straordinario, sia sul piano del risparmio economico per le famiglie che acquistano la loro prima casa, sia per l’impatto psicologico che porterebbe una ventata di ottimismo e positività di cui il nostro paese ha un gran bisogno” conclude Vettore.
Si potrebbe inoltre anche stabilire un limite massimo di valore, per attenuare l’impatto riferito ai minori introiti fiscali per lo stato. La misura, già introdotta in Inghilterra in questo periodo, rilancerebbe definitivamente il mercato immobiliare ed i settori connessi, con beneficio sull’intera economia. Dobbiamo sempre tenere conto che il cambio di casa prevede spesso una ristrutturazione, l’acquisto di nuovi arredi o semplicemente la necessità di effettuare un trasloco e chiedere talvolta l’intervento di un artigiano per le riparazioni del caso. Sarebbe quindi un “volano” per un settore che tradizionalmente è sempre stato trainante per l’intera economia nazionale.