Tasse sulle case, gli svantaggi per crescita economica settore immobiliare

Tasse case, svantaggi crescita economica settore immobiliare

Quanto gravano sull’ economia italiana le tasse IMU, TASI ed ICI sulle case?

Per rilanciare la crescita economica italiana si deve partire proprio da un abbassamento delle tasse sul settore immobiliare.

Meno tasse sulle case. Il 2015, citando le considerazioni del Presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, sarà il quarto anno consecutivo in cui la proprietà immobiliare subirà un livello di imposizione tributaria insostenibile.

Una particolare componente della tassazione degli immobili, però, è aumentata in modo decisamente più netto rispetto ad altre: si tratta di quella di natura patrimoniale, che colpisce i beni immobili al di là di qualsiasi reddito dagli stessi prodotto e che si somma ad altre forme di imposizione come quella sui redditi e quella sui trasferimenti.
Per comprendere quanto gravosa siano le tasse in questione, è sufficiente osservare i dati del Dipartimento delle Finanze e dell’Agenzia delle entrate relativi al gettito di IMU e TASI nel 2014. Gli studi, infatti, stimano che esso sia stato di almeno 24 miliardi di euro. Nonostante sia facile immaginare quanto tale astronomica cifra pesi sul settore immobiliare, il dato diventa ancora più esorbitante se si considera che solo tre anni prima, nel 2011, il gettito della corrispondente tassa, l’ ICI, era pari a 9 miliardi di euro.
I proprietari di immobili, quindi, si ritrovano a versare ai Comuni ben 15 miliardi di euro in più, ogni anno, per il solo fatto di aver scelto l’acquisto di una casa come formula di investimento dei propri risparmi.
È necessario capire che non si può effettuare nessuna analisi o valutazione dell’attuale situazione del settore immobiliare o immaginare scenari futuri senza tenere conto dei dati in questione sulla tasse agli immobili.
“I riflessi che il carico fiscale genera sul settore immobiliare e sull’intera economia italiana sono stati a lungo sottovalutati da molti”. Per anni, infatti, si è creduto che le tasse ricorrenti sugli immobili fossero le meno dannose per la crescita economica.
Si tratta, ovviamente, di una considerazione superficiale e totalmente errata.
“Gravare gli immobili di un carico di tasse come quello abbattutosi in Italia negli ultimi anni, produce conseguenze negative a catena con riflessi evidenti sulla crescita del Paese italiano: crollo delle compravendite, diminuzione degli interventi sulle singole unità immobiliari per ristrutturazione e arredamento, fallimento di piccole imprese del settore immobiliare, perdita di posti di lavoro in edilizia, crisi delle locazioni e caduta dei consumi generata dalla perdita di valore degli immobili e dall’effetto psicologico che la tassazione sulla casa ha prodotto sui proprietari”.

È dal Fisco, quindi, che bisogna ripartire per ridare fiducia al settore immobiliare.
Solo attraverso una riduzione dell’ imposizione fiscale sugli immobili, si potrà attivare un circolo virtuoso che non mancherà di riflettersi sui grandi numeri dell’ economia italiana.

[Fonte: Il Quotidiano Immobiliare]

A cura di Alberto Vettore